Di verde e d’azzurro. Di lago
L’appagata
Avevo scritto nell’articolo che descriveva la foto del monaco buddista, mentre passeggiava all’alba sulla spiaggia a Nizza: “La bellezza di una foto si misura non solo dalle emozioni che muove, ma anche dalle chiavi interpretative che vengono espresse”.
Anche con questa foto ho voluto utilizzare la stessa modalità artistica.
Quindi i due titoli appartengono a redattori di Mozzafiato. Sia quello di copertina che quello iniziale.
Io, invece, mi carico l’onere e mi pregio dell’onore di commentarla.
Laura è un’artista “sui generis”. Lei dipinge dei quadri su tela ad olio, ma si è specializzata nel tempo a dipingere sui vestiti. Una tecnica che ha sviluppato nel tempo da autodidatta, correggendo il tiro più volte, imparando dai suoi errori, ma lei non segue uno schema preciso, ogni lavoro è diverso.
Quindi ero convinto che il vestito fosse frutto della sua creatività. Invece, è un vestito di sua mamma. Questa origine mi ha istintivamente condotto verso una riflessione più ampia sulla sua espressività. I suoi tratti somatici esprimono soddisfazione e benessere. La sua postura si lega a questi sentimenti come un “continuum” in maniera armoniosa.
Poi, pensavo che il vestito è stato indossato dalla sua mamma, un vestito che ha cinto due corpi femminili con un’epidermide familiare. Anche qui un’estensione, una persistenza, una congruenza, ma forse ancora di più una fusione, come lo è stata Laura mentre trascorreva, probabilmente appagata, i suoi mesi di navigazione nel fluido amniotico dell’utero materno.
Oggi, sul lago.
Titolo copertina : Il Conte
Titolo iniziale dell’articolo: Lara Ferrari
Baldassarre Aufiero, giugno 2022 – © Mozzafiato
P.S.: Ho scelto “Passaggio” di Ludovico Einaudi per accompagnare questa foto, perché quella di Laura è un passaggio. Da una sponda ad un’altra.