IL VERO AMORE NON SCIVOLA NEI GIORNI DI PIOGGIA
Juan Diego suonò il campanello per la seconda volta un po ‘preoccupato. Le luci erano accese all’interno della casa di Paula Andrea. Ma lei non apriva la porta. Stava cercando di chiamarla al telefono quando lei aprì la porta. Uscì con una camicia lunga e le gambe nude. Aveva anche l’espressione di chi è sorpreso a fare qualcosa che non vuole rivelare.
“Buona notte bella Paoletta, ho preso subito una copia della chiave, così non ti sveglio domani mattina presto e poi guarda come piove” . “Sì, la pioggia è il mio incubo”, disse Paula “Grazie sei sempre molto gentile” Rendendosi conto che la pioggia era veramente forte, lo invitò a entrare, ma con l’espressione di chi non preferisce farlo. Juan Diego si sedette sul divano, ma in quel momento si udirono dei rumori e una voce che veniva dalla stanza da letto: “Tesoro chi è il tuo amico?” La voce era di un uomo con un accento straniero.
Paula avrebbe voluto sprofondare in un buco largo e profondo.
Juan Diego rimase paralizzato sul divano non riusciva nemmeno a muovere un dito. Thierry uscì dalla stanza con solo un asciugamano che copriva solo le parti intime. E con semplicità si presentò a Juan Diego: “Piacere di conoscerti io sono Thierry e tu devi essere Juan Diego l’amico di Paula. Lei mi ha parlato molto di te”. Per Juan Diego fu una specie di shock che lo svegliò. Strinse la mano estesa di Thierry e si diresse verso Paula. Aveva nel viso una galassia di sentimenti, delusione, sconforto, sgomento, ma la maggior parte era il dolore.
“Perdona l’intrusione e accetta il pentimento”.
Con questa frase Juan Diego salutò Paula ed uscì quasi di corsa.
Paula sentì che lo stomaco e il cuore si univano per diventare un singolo organo. Un organo che diventa immobile, che ti blocca il respiro e apri la bocca cercando di prendere aria. Balbettando e con voce debole disse: “Juan Diego aspetta”. Ma lui se ne era già andato. Paula quasi zoppicando andò verso il divano.E lì si distese completamente.
Improvvisamente nella sua mente,emersero i ricordi , i pensieri, le paure, le incertezze, le speranze, ma per lo più confusione.
“ Biondina ricordati mai chinarsi per conquistare un uomo”.
Le ripeteva la nonna quando era bambina. Paula aveva sempre vissuto in campagna con la sua famiglia e anche con i due nonni materni. Il padre era morto una notte durante una terribile tempesta. Stava cercando di salvare una mucca che era caduta nel fiume. Era scivolato nel fango, poi caduto in acqua annegò. Paula non poteva dimenticare quella notte, le grida di disperazione e il dolore della madre. E lei aggrappata alla gamba della nonna. In seguito, durante l’adolescenza in una notte di pioggia, scivolò e si ruppe un braccio. Da lì incominciò la sua fobia della pioggia. Paula divenne grande, una bella bionda con un portamento elegante. Camminava con la testa eretta e gli occhi limpidi e puliti. Per questo motivo, la nonna voleva un uomo alto e con una buona postura per la sua nipotina. Ripeteva sempre la stessa frase per ricordare a Paula entrambi i consigli. Di non chinarsi mai per conquistare un uomo, ma anche che un uomo più piccolo di una donna, non era solo esteticamente brutto, ma anche dal punto di vista della coppia era sbagliato. Un’energia diversa. Due mondi che non si sarebbero mai potuti unire.
“Biondina ricordati di non chinarti mai per conquistare un uomo”.
Una notte, quando l’amicizia con Juan Diego si stava trasformando in qualcosa di più serio, uscì con Mariela la sua migliore amica, per bere un drink insieme. Mariela le disse: “Sai Paula, la nostra amicizia ha un’ impronta di nobile verità. E non posso nasconderti quello che penso di Juan Diego. Un uomo onesto , un signore, un uomo rispettoso. Ma non è per te. Mi dispiace dirti questo. Sembra un nano vicino a te. Quando state insieme è un brutto spettacolo. Ti meriti un uomo con un’altra immagine. Alto muscoloso che ti può portare in braccio. Non tutti gli uomini belli sono stupidi o maleducati “.
Anche la cugina Lina Maria una notte mentre guardavano la televisione, le disse quasi con tono di rimprovero:
” Ma come ti permetti di baciarti con questo rospo nei centri commerciali. L’unica che ci perde sei tu. Perdi la tua eleganza, la tua sobrietà, il tuo mistero. Tutto cade in un secondo. Gli può dare uno, cento, mille baci dalla testa ai piedi sempre rimarrà un rospo Juan Diego, mai si trasformerà in un principe. Lo so ti faccio del male però perlomeno un giorno non mi dirai che non ti ho detto quello che sentivo”.
Queste considerazioni unite alle antiche e sagge parole di sua nonna, aveva portato Paula ad accettare il corteggiamento di Thierry, un uomo francese con il fascino europeo,colto, con un fisico di atleta e soprattutto più alto di lei.
Sdraiata sul divano chiuse gli occhi per un momento, con la speranza che quello che era successo fosse stato solo un brutto sogno; sperando che Thierry la smettesse di chiederle cosa fosse successo e se non stava bene.
Comportarsi così con uno come Juan Diego, che vergogna. Lui non se lo meritava. Non dovevo aprire la porta. Ma le luci erano accese.
“Perché?” si chiese, “Perché io?” Juan Diego non ha sbagliato mai in questo modo con me.
Aprì gli occhi all’improvviso sapendo cosa fare. Si vestì in modo rapido ed uscì senza l’ombrello correndo sotto la pioggia, di cui aveva sempre avuto paura. Mentre correva il suo cuore batteva forte, la paura della pioggia, lo sforzo fisico, ma la certezza di fare la cosa giusta.
Arrivò ansimante a casa di Juan Diego e non mosse il dito dal campanello facendolo squillare fino a quando la porta si aprì.
Bagnata fradicia e stanca non sapeva cosa dire.
Juan Diego sorpreso chiese:
“ Come hai fatto con la pioggia?” aggiungendo “Non sei scivolata”
“Volevo solo dirti che il vero amore non scivola nei giorni di pioggia “
E si chinò a baciarlo. E sentì di salire fino al cielo.