L’infallibilità dell’arbitro e la generosità del campione
Molto, molto tempo fa sono stato arbitro di calcio, ovviamente in campionati minori del circuito C.S.I. (ambiti oratoriani) in cui ti insegnavano la regola d’oro che l’arbitro non deve tornare mai sulle sue decisioni per inculcare il rispetto dell’autorità!
E’ prassi che l’arbitro metta il cartellino giallo nella tasca destra ed il rosso nella sinistra, in modo che per estrarre quest’ultimo ci passi un secondo in più per essere sicuri della propria decisione.
Una volta per errore invertii le posizioni. Quando quello che forse era stato il giocatore più corretto della partita fece un fallo ‘tattico’ un po’duro ed io estrassi il cartellino dalla tasca destra e… con orrore constatammo entrambi che era rosso (!), per cui l’espulsione fu inevitabile tra gli insulti del pubblico.
Veniamo a sabato scorso: 34’ del primo tempo di Atalanta – Torino. Il Toro è sotto di tre gol e sta tentando quella che sarà una incredibile rimonta. Al limite dell’area il centravanti Andrea Belotti sembra subire un fallo pesante che subito l’arbitro fischia procedendo alla ammonizione del difensore presunto colpevole. Belotti però guarda verso l’arbitro agitando l’indice a tergicristallo gridando “NO, NO”, come a dire che è caduto da solo. Generosità esemplare dato il punteggio ed il paragone con certi professionisti della caduta libera, specie se in area. Va ricordato un gesto simile di Paolo Di Canio che evitò di tirare in porta a colpo sicuro proprio perché il portiere avversario si era infortunato in una uscita immediatamente precedente.
Ammonizione revocata quindi, ammissione dell’errore arbitrale che, va detto, ne fa subito un altro facendo battere una punizione a favore del Toro; dato che non c’era stato fallo il pallone doveva essere ‘scodellato’.
Eccesso di rigidezza nel mio caso e di un sistema di regole che sarebbe meglio rivedere e, nel caso del centravanti granata, un gesto di grande generosità da vero campione (‘esempio’, etimologicamente parlando) che spero il mondo del calcio, notoriamente dalla memoria corta, vorrà ricordare a lungo.