Cosa (non) si fa…
DUE DI RUOLO
Anzi, dovremmo dire Due da mancanza di ruolo, ché questo invece porta spesso ad un risulto.
Due dipicche antipatico questo, che peraltro dice molto della natura e della leggerezza femminili.
Chissà perché l’attrazione debba derivare dal ruolo anziché dalla personalità, dall’eloquenza, dalla raffinatezza, dall’eleganza, dalla sapienza, dalla saggezza o, perché no, piuttosto dalla bellezza, dalla prestanza o persino dalla ricchezza.
Si potrebbe pensare che i ruoli in questione siano quelli che definiscono figure prestigiose, come ad esempio l’ammiraglio o il principe. Sì,certo,questi generano risulti, ma ne generano altrettanti-e pure di più in certi ambiti-il barista e il commesso, il vigilante e Il tassista.
Poi c’è il ruolo di professioni intriganti, come il fotografo o il designer, l’avvocato o l’architetto. E questo è abbastanza comprensibile, poiché di solito intriganti sono anche i loro titolari.
Meno comprensibile è però perché siano fonte di fascino ruoli non prestigiosi né intriganti.
Ma il vero enigma è perché Il ruolo in sé, qualsiasi sia, debba generare o superare l’attrazione per la persona. Cosa peraltro esclusivamente femminile: le amiche si dicono dapprima: “è un capitano/pilota/dj/pr…” e solo dopo qualcosa sul fisico o sul carattere della loro conquista. È come se agli uomini dovesse piacere una tipa solo o di più se è in una certa posizione socio-professionale piuttosto che in un’altra; semmai succede il contrario…più anonima e semplice è, meglio è.
Mai sentito qualcuno attratto da una donna solo o in primis perché è giornalista piuttosto che maestra o musicista; si dice innanzi tutto: “è una bella/brava/simpatica/passionale…” ragazza e solo in seguito cosa è o cosa fa.
Controdimostrazione: la prestanza, la bellezza sono qualità biologicamente vincenti, come lo è sociologicamente la ricchezza; prendendo ciò per buono,senza giudicare,non si capisce perché mai-a parità di queste doti-un ricco bello ed agile, magari pure colto, che si dedica allo studio, all’arte e ai viaggi debba prendere il Due a favore di un parimenti dotato che invece fa per esempio il calciatore o anche solo l’ospite televisivo o l’animatore turistico.
Cosa c’è di poco gradevole in tutto ciò? Che v’è una corsa al rivestimento di un ruolo, meglio se ricercato (ma ne va bene uno qualsiasi), quando manca il sottostante, quando non c’è alcun pregio personale. Col risultato che chi meriterebbe per qualità proprie prende il Due a vantaggio di chi ha magari solo un ruolo da esibire.
Il Conte, febbraio 2018 – © Mozzafiato