L’Atleta
Se Salvatore Trifirò fosse vissuto nell’antica Grecia ed esattamente verso il 400 A.C., in compagnia di Socrate, Platone e Aristotele, circa 1.900 anni dopo, uno dei Maestri del Rinascimento italiano, esattamente Raffaello Sanzio da Urbino,lo avrebbe ritratto nel suo celeberrimo dipinto ” La Scuola di Atene”, conservato nei Musei Vaticani della nostra capitale.
Perché semplicemente l’Avvocato Salvatore Trifirò va oltre il concetto latino:
” Mens sana in corpore sano”, per disegnare, con la sua quotidianità di attività lavorative e sportive, quello che sarà l’uomo del futuro, attento al benessere fisico, intellettuale e addirittura emozionale.
Salvatore ha appena vinto la medaglia d’argento ai Campionati Mondiali di Atletica tenutesi negli Stati Uniti, nella specialità dei 60 mt. indoor.
Due soli numeri: 93 anni e 13 secondi.
Ma incominciamo dall’inizio.
Salvatore nasce in Sicilia, tra le due guerre, in una Sicilia “ante litteram”,
la Sicilia di Pirandello, di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, e pur amando profondamente la sua terra, la sua isola,si trasferisce a Milano con la sua macchina da scrivere Olivetti 42.
La motivazione? Semplice, come la sua risposta in una recente intervista:
” Ero stufo di passeggiare per la stessa via e ho detto tentiamo l’avventura”.
Questa frase assomiglia molto ad un’affermazione di Grace Jones:
” Ho fatto il giro dell’isolato così tante tante volte. E poi ho girato il mondo ed è stato molto meglio”
E Salvatore ha girato il mondo con barche di una bellezza straordinaria, come un nuovo Ulisse, che non ha Colonne d’Ercole da rispettare, ma solo sogni da inseguire.
Salvatore ama ballare in armonia con la sua “chemistry”,
ama mangiare la raffinata cucina della sua incantevole consorte Paola,
ama relazionarsi con i giovani.
Salvatore ama la Vita.
Quale uomo migliore potrebbe rappresentare i Giochi Olimpici che ospiteremo a breve,
in qualità di Tedoforo e accendere come ultimo corridore,
il fuoco della Cultura universale insita in quel gesto?