Totò Schillaci e le notti magiche di Italia ’90
La morte di Totò Schillaci, eroe delle notti magiche di Italia ’90, come quella di Paolo Rossi, campione indimenticabile del 1982, ci colpisce profondamente per varie ragioni: per la giovane età dell’ex-centravanti della Nazionale (59 anni), per la tragica ineluttabilità del destino segnato dal tumore che lo ha sopraffatto, per l’identificazione del personaggio con un sogno che abbiamo cullato e che non era solo sportivo.
Totò era il simbolo dell’Italia che lottava, che, appunto, faceva sognare ( e solo la sfortunata lotteria dei rigori ci impedì di arrivare nel 1990 alla finale), che dava forza e infondeva speranza.
Un ragazzo nato calcisticamente in provincia ed approdato al grande calcio, era esploso proprio con la maglia azzurra della Nazionale e tutti noi lo abbiamo idealmente abbracciato quando, dopo le sue reti, con gli occhi spiritati esultava sapendo di fare felice un’intera nazione.
Ci mancherà, perché il ricordo della gioia di quelle notti che lui ha contribuito a rendere magiche, da adesso, si colora anche di tristezza e nostalgia perché abbiamo perso il simbolo di un tempo passato, e con esso, anche una parte della nostra giovinezza.