Abbiamo forse quella necessità di trovare sensi
nel cammino di fervidi mattini,
convinti che il nostro mondo sia migliore del vostro,
colori e lampi .
Dovremmo, se mai, sognare e giocare
povere strade lasciate nei crepuscoli di un desiderio .
Dove sensi corrono, e accozzaglie di idee
appoggiate su erba bagnata,
alla fine, appunto, del giorno .
Ora torna l’eterno tra la mano e la danza e anche l’aria
vuole questo, lei tra il giorno e il sole .
Così, scivolare il vento nell’albicocca
dei meriggi è grazia per pochi .
Giorgio Bolla, maggio 2024 – © Mozzafiato