GHIACCIO GALLEGGIANTE E AGGHIACCIANTE
Alicante è la mia città adottiva. La settimana scorsa ci sono stato per la decima volta in tre anni.
I latini la chiamavano la città della luce, ed è vero. In effetti, in qualsiasi stagione c’è sempre il sole. Anche quando c’è un freddo vento o in una giornata piovosa, non esiste il grigio completo del cielo, un raggio di sole giunge sempre sul viso delle persone.
Il mio locale preferito è El Portal, un’eleganza, una sobrietà e un’internazionalità della gente che lo frequenta paragonabile solo ai migliori locali o rooftop di New York City.
L’ultima sera prima di tornare a Milano, ho ordinato il mio drink preferito, un mojito. Mentre lo sorseggiavo, appoggiandolo sul tavolo, ho notato un dettaglio visto mille volte: il ghiaccio che galleggiava. Mi sono domandato il perché. Sapevo che era qualcosa legato alla fisica, al rapporto tra forma liquida e solida, ma sono voluto andare fino in fondo.
Ho scoperto l’indomani, che se qualche cubetto di ghiaccio non galleggiasse nel bicchiere, se la sua densità superasse quella del liquido che la sostiene e perciò andasse in fondo, immergendosi nella bibita, forse non si sarebbe creata la vita sulla Terra. Perché, in assenza del moto di convenzione, la superficie del globo terrestre si sarebbe via via ricoperta di ghiaccio fino alle più estreme profondità, non lasciando spazio agli scambi biochimici e al libero e continuo movimento delle cellule primitive.
In altre parole, se l’acqua è importante e fondamentale per la vita sulla Terra e per noi esseri umani, non è quindi da meno la sua forma solida, e lo è ancor di più il circolo virtuoso che trasforma l’una nell’altra, coinvolgendo anche lo stato gassoso del vapore che si va a riconvertire in pioggia.
Con queste allusioni ai massimi sistemi desidero segnalarvi come il ghiaccio nella sua apparente staticità e freddezza, contiene la dinamicità di un continuo equilibrio instabile tra il freddo e il caldo, tra il il liquido e il solido.
Ricordatelo la prossima volta che alzate un cocktail per brindare, perché con il ghiaccio interviene un’ulteriore variabile la temperatura, che unita allo trascorrere del tempo aggiunge un disordinato ossequio all’entropia e non quella alcolica.
Ora, tutte queste affermazioni riportatatele in un ambito più personale, pensate all’ultima vostra relazione con un uomo o con una donna, ripercorrete con la mente cosa è successo, qual’è stata la sua dinamicità ed evoluzione e comprenderete, come tutto l’Universo si muova in armonia, anche con le vostre delusioni o le vostre gioie.
Baldassarre Aufiero, novembre 2018 – © Mozzafiato
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