VA IN SCENA IL VINO!
Sabato 4, domenica 5 e lunedì 6 marzo Torino è diventata la capitale del vino.
In realtà non dovremmo meravigliarci, vista la vocazione alla coltivazione della vite e alla conseguente produzione dell’oro rosso, che il Piemonte esporta felicemente in tutto il mondo. Le origini di questa produzione sono antiche, anche se il successo dei vini piemontesi inizia nell’800, grazie a Cavour, ministro di casa Savoia. Scriveva nel 1787 Thomas Jefferson, futuro presidente degli Stati Uniti, durante un viaggio in Francia e nel nord Italia, del Nebbiolo –grande vitigno autoctono- assaggiato all’hotel d’Angleterre a Torino:
“Quasi amabile come il morbido Madeira, secco al palato come il Bordeaux e vivace come lo Champagne “.
Oltre ad essere il capoluogo di una delle regioni italiane produttrici di vino, Torino ha una grande esperienza di organizzazione di saloni, fiere ed esposizioni. Ecco che con il Salone del vino le due capacità si sono sommate in un fine settimana fieristico di grande interesse. Come prima cosa per le modalità espositive scelte, con un salone “dislocato”, in 4 sedi di grande fascino, poiché si tratta di antichi palazzi nobiliari, quattro luoghi simbolo di Torino: il Museo del Risorgimento, la Cavallerizza Reale, Palazzo Birago, sede della Camera di Commercio e Palazzo Cisterna, sede della Città Metropolitana. Tra stucchi, specchi e dipinti, nelle maestose sale, testimoni dei fasti di un passato glorioso, 250 produttori hanno presenteranno i propri prodotti, conosciuti o meno, ma tutti di altissimo livello, frutto si sapienza e passione antiche. Questa prima edizione del Salone del vino di Torino è stata un omaggio alla terra e all’attività vitivinicola del Piemonte, tra storia e innovazione, che si è trovata anche nel desiderio di coinvolgere le zone periferiche della città, oltre che le sue aree auliche.
Dal 28 febbraio al 6 marzo, si sono svolti oltre 100 eventi in più di 60 location. Protagonisti insieme ai produttori, i ristoranti, le piole, le enoteche e i luoghi cult della città, fra cene, artisti, degustazioni, scrittori e tanto spettacolo. Un Salone del vino di Torino nato per sorseggiare tutto il Piemonte in una panoramica che fotografa l’intero territorio: dai vini dell’Alto Piemonte a quelli della Val di Susa passando per il pinerolese e le colline novaresi. Senza tralasciare il Canavese, raggiungendo l’Alto Monferrato, l’Astigiano e le colline di Torino, arrivando fino a quelle Tortonesi e di Ovada. Non è mancato il Cuneese, partendo dal cuore delle Langhe e del Roero, fino ai territori della Val Bormida, ai bordi della Liguria. Una nuova manifestazione che ha aperto le sue porte ai torinesi, ai turisti e ai curiosi del mondo del vino, ma anche agli esperti del settore, ai distributori e ai ristoratori. L’ampio cartellone ha previsto, oltre all’esposizione delle cantine anche incontri, degustazioni, cene e masterclass, per conoscere e approfondire i migliori terroir della regione con le sue migliaia di etichette.
Sabato sono entrata a Palazzo Carignano, sede del Museo del Risorgimento, che ospita il primo Parlamento dopo l’Unità d’Italia e mi sono sentita abbracciare dalla Storia, cullare dalla bellezza del luogo e trasportare in un piacevole mondo fatto di profumi e sapori, di cui i vignaioli piemontesi sono stati i ciceroni di un percorso sensoriale e gustativo delle loro eccellenze.
La Cavallerizza ha ospitato inoltre i consorzi e le enoteche regionali di tutto il Piemonte, oltre a un’area interamente dedicata ai vini naturali. In questa sontuosa location è stata allestita l’Arena dei talk che, con il suo ricco programma di presentazioni, dibattiti e degustazioni del mondo del vino, ha portato al centro della scena gli esperti e i protagonisti del mondo del vino. Nell’area esterna del Cortile della Corte Mosca i migliori street food del territorio hanno proposto al pubblico le proprie prelibatezze.
A Palazzo Birago, si è parlato di sostenibilità, innovazione, cambiamenti climatici, enoturismo e del futuro nel mondo del vino.
Enoteche, ristoratori e buyer italiani e internazionali hanno visitato i luoghi simbolo del Salone e conosciuto i produttori, in una fotografia corale di tutto il Piemonte e delle sue eccellenze.
L’esperienza è stata positiva, l’idea vincente, spero che diventi una piacevole consuetudine dei prossimi anni.
Mara Antonaccio, marzo 2023 – © Mozzafiato