Ciclismo docet
QUANDO LA GENEROSITA’ PREVALE SULL’OPPORTUNISMO
La notizia e l’immagine hanno fatto il giro del mondo: giovedì scorso Jonas Vingegaard, fresco vincitore del Tour 2022, non ha approfittato della caduta del suo avversario diretto in classifica Taddei Pogocar, ma lo ha aspettato e i due si sono scambiati un’emozionante stretta di mano.
Un articolo degli anni 60, mi pare a firma di Gianni Brera, diceva; “il ciclismo è quello sport che fa compiere imprese angeliche ad autentici sgorbi”.
L’affermazione è valida per la prima parte; il corridore odierno non è più quello che cantava Paolo Conte, relativamente a Bartali, “con il naso triste come una salita” e la scarsa istruzione. Si presenta con ‘un fisico bestiale’,grazie ad un allenamento sempre più mirato, si esprime con un inglese comprensibile e non con il paradigmatico “sono contento di essere arrivato uno” e questo fa andare in soffitta il famoso sketch , protagonista Raimondo Vianello, con l’intervista al primo classificato in piena emergenza da impellente minzione.
Il ciclismo è lo sport che negli ultimi due decenni ha avuto il più grande sviluppo tecnologico, con biciclette dal costo di qualche migliaio di Euro, collegamenti radio con le ammiraglie, cardiofrequenzimetri e misuratori di potenza, per non parlare delle metodologie di alimentazione in corsa.
Ma alla fine è il cuore che prevale.
Gli “autentici sgorbi” sono cambiati, le imprese angeliche continuano.
Marco Ettore Massara, luglio 2022 – © Mozzafiato