Sergio Mattarella : gioco, partita e incontro
Nel tennis dal 1970 è stato introdotto il tie break; letteralmente ‘interrompi noia’ , appunto per interrompere la stagnazione del gioco quando i contendenti non riuscivano a raggiungere i canonici due punti di distacco.
Qualcosa di simile deve essere successo ieri, per liberarci da bizantinismi e velleità dei partiti che impedivano una scelta chiara ed innovativa e che ci ha fatto ripiegare su un “usato sicuro” che stava ormai pensando ad un meritatissimo pensionamento.
E che invece, pur segnalando che “aveva altri piani”, ha deciso, senza enfasi eroica, che il dovere nei confronti della situazione ancora critica prevaleva sulle sue aspirazioni individuali e quindi “se è necessario ci sono”.
Chi invece proprio non c’è stata è la classe politica. Senza indicare colpe e meriti, che pur sono sotto gli occhi di tutti, è l’insieme dei partiti e dei singoli esponenti a definire un panorama di macerie. Mentre le eccellenze italiane, dalle attività spaziali alla ricerca scientifica, all’innovazione tecnologica, per non dire dei rami articolati della creatività, vengono riconosciute con evidenza in tutto il mondo, ci troviamo con una palude politica da ricostruire integralmente.
Ricordiamocene quando avremo una fondamentale occasione, alle prossime elezioni.