“Tra ‘400 e ‘600, La Bellezza intramontabile di Venere”
La tradizione iconografica storico-artistica, sin dall’arte greca, mette in luce la figura della Venere, collegandola a numerose leggende e miti, che ne esaltano la Bellezza e il Mistero, che si cela dietro quei lineamenti soprattutto statuari.
Nel corso della Storia dell’arte moderna, in particolar modo tra il ‘400 e il ‘600, due artisti, Sandro Botticelli da una parte, Giovanni Lanfranco dall’altra, ne danno una loro rappresentazione. Sandro Botticelli, ambiente pittorico fiorentino del ‘400, riporta più fedelmente un estratto del mito classico, trasposto in immagine; Giovanni Lanfranco, ambiente pittorico romano, corte Barberini del ‘600, esalta Venere, personificandola con La Musica.
I due quadri sono conservati rispettivamente a Firenze, presso la Galleria degli Uffizi e Roma, presso la Galleria Nazionale d’arte antica a Palazzo Barberini.
E’ la figura femminile a essere celebrata; la Donna, anzi la Dea che, da un lato Nasce e fiorisce dalle Acque, dall’altro con le dita, accarezza le corde di un’Arpa e canta, con la bocca appena dischiusa.
Non ci resta che tornare ad ammirare queste opere dal vivo, approfittando delle attuali riaperture museali, con gli occhi di un visitatore attento, a carpire chissà quali dettagli da queste sontuose Bellezze, che rapiscono il pensiero e lo sguardo, lasciando viaggiare in una Maravigliosa Riflessione visiva.
Federica Zaccari, aprile 2021 – © Mozzafiato
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