Ho sempre pensato all’albero di Natale come la rappresentazione di una città e quindi della società. Le luci marcano il percorso delle arterie principali, mentre i fili d’argento quelle secondarie. Le palline, più o meno decorative, sono le case, organizzate dai quartieri periferici (il ‘basso” dell’albero, solitamente meno illuminato) e poi via via a salire nei quartieri residenziali più lussuosi, fino ad arrivare all’empireo del sottopuntale, simulacro della antenna della TV locale.

In mezzo, inframmezzati tra i rami, i personaggi e gli ‘oggetti del cuore’ che sono l’anima che fa di ogni di città un “unicum”, un mondo a non copiabile o ripetibile.

Quindi come ogni città è appunto unica, così ogni albero ha le proprie decorazioni, bigliettini di auguri appesi che ti riportano nel cuore volti di persone che non ci sono più o il visino di tuo figlio a 8 anni, quando a scuola preparava il “lavoretto” per i genitori….

Ricordi che si tramandano di generazione in generazione e come la città porta in sé la sedimentazione della propria vicenda storica le decorazioni dell’albero riassumono la storia della famiglia che lo allestisce e ogni membro ne ha una che ‘non può mancare’.

Con questo pensiero, che qualcuno riterrà un po’ visionario, gli auguri per le prossime Feste natalizie da parte mia e di tutto lo staff di ‘Mozzafiato’: mai come quest’anno abbiamo bisogno di armonia, serenità e soprattutto BUONA SALUTE! Il Natale è proprio la migliore occasione per formulare auspici che vadano oltre lo scambio dei regali ma colgano in pieno lo spirito di questa grande Festa e siano viatico verso un futuro meno cupo.

Auguri anche dal mio albero-città!

Marco Ettore Massara, dicembre 2020 – © Mozzafiato

Non importa cosa trovi sotto l’albero, ma chi trovi intorno. (Stephen Littleword)

A Natale non si fanno cattivi pensieri ma chi è solo lo vorrebbe saltare questo giorno. A tutti loro auguro di vivere un Natale in compagnia. (Alda Merini)

Non preoccuparti della dimensione del tuo albero di Natale. Agli occhi di un bambino sono tutti alti dieci metri. (Larry Wilde)