L’aderenza con la realtà,
moltitudine celebrata,
con destrezza sensoriale.
Ambita risolutezza,
ove la mano pensante,
crea la letteratura dell’espressione.
Prevedere con attonita speranza,
nel perdurare sulle avversità,
attraverso la rivelazione erudita dell’arte.

Riservarsi il tempo…
Nell’elitaria riflessione,
intravedendo lo spiraglio nella rifrangenza.
Convogliare la lungimiranza del sotterfugio,
che alimenta l’innesco,
nei meandri del pensiero coordinato.

Tutelarsi,
riducendo la dittatura consumistica,
contrastando lo sperpero sul superfluo.
Resistere alla mondanità opulenta,
stringere attanagliando l’esorbitanza,
individuando e centellinando,
le basiche necessità di routine.

Analizzando il codice dei valori civili,
demonizzare il mistificatore,
identificando le false autorità.
Rieducare la visione alla giustizia,
riequilibrando le ricchezze con meritocrazia.
Celebrare illuminati saccenti,
settacciando nuove ideologie di credo.

Controllo del respiro,
dopo una lunga apnea di conflitto.
Ossigeno immacolato che defluisce,
come sangue e veritas,
nelle arterie della consapevolezza..

Reagire al caos,
rendendolo esterno all’io…
Conteggiando le sconfitte sulle vittorie.
Riflettere sull’ombra dell’insidia,
nel perpetuarsi del tempo idilliaco.
Presupporre il dilemma del dileguarsi,
prevedendo la colpevolezza del lascito.

Alessandro Wesch, agosto 2020 – © Mozzafiato

 

 

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