Cadore, J’adore

Last Updated: 1 Luglio 2020By

Mare o montagna?

Ogni anno per le vacanze estive ci si pone il problema (delizioso problema) di dove andare in vacanza. Io, che amo viaggiare “comoda” e rifuggo viaggi avventurosi,  mete inesplorate e campeggi  sauvage, ho tre mete alle quali resto fedele : Siracusa, Jesolo e Borca di Cadore.

Le prime due le conoscono tutti, Borca invece è meno famosa. Borca di Cadore è una delle sorelle più piccole messe in ombra da Cortina che, sarà pure la Perla delle Dolomiti, ma come sorella è piuttosto ingombrante. Purtroppo le mete accanto alla famosa località sciistica sono meno pubblicizzate e per questo meno visitate ed apprezzate.

Borca è, dal mio punto di vista, un piccolo gioiello, un luogo vivo, abitato, in cui la gente instaura rapporti di vicinato autentici e  dove la ragazza del Bar ti saluta con sincera simpatia. Stiamo parlando di un paese splendido, immerso nella natura, in cui le abitazioni presenti sono tutte curate e perfino nelle legnaie c’è posto per i gerani.

In estate si passeggia su una strada ciclopedonale immersa nel verde e in inverno un pulmino puntualissimo e confortevole ti porta alle piste da sci. Io ho la fortuna di avere a disposizione la casa dei miei suoceri, simile ad uno scrigno in legno, che sembra uscito dal mondo delle fate. La dirimpettaia, simpaticissima, mi saluta ad ogni arrivo e ad ogni ripartenza, portandomi dolcetti squisiti.

Qui nessuno sfoggia eleganza artefatta e bocche a canotto, sono tutti autentici: veri montanari temprati dal freddo e capaci di gesti di generosità assoluta. Il cuore pulsante del Paese è costituito dalle attività del parco giochi dedicato ai bambini, cui si accede gratuitamente e che è sempre pulitissimo. Poiché in montagna si mangia “bene”,  Borca offre diverse alternative.

Per gli amanti delle grigliate c’è l’Happy Park, con un servizio celere e prodotti del posto, se invece si vuole optare per un ristorante ecco pronta la cucina dell’Hotel Antelao. In questo ristorante si viene accolti dal bravissimo Mario (una vera macchina da guerra in grado di ricordare le allergie dei clienti) , i bambini e gli adulti “capricciosi” sono ben accolti  e coccolati e come dice mia figlia da loro anche “la pasta rossa” (leggasi spaghetti al pomodoro) è la migliore. Per le giovani sirene e per le  belle balenotte curvy c’è una spa, pulitissima, a prezzi onesti e con una vista mozzafiato. Ci sarebbe anche la palestra, ma in vacanza è meglio passeggiare!

La domenica il Prete del Paese celebra una tra le messe che più mi piace: senza fronzoli, con sermoni attuali e con qualche battuta, come la volta che interruppe la Messa per via di uno squillo di cellulare e invitò il credente/telefonista a salutare l’amico da parte di tutti i Fedeli.

Rarità delle rarità a Borca esistono ancora gli empori. Io sono affezionata a Silvia, signora garbata ed affettuosa che, insieme col marito, sono un’istituzione e che mia figlia adora perché da lei può comprare sia i colori che le “scarpe belle da ginnastica”.

Vi confesso il mio sogno da “vera meridionale”: voglio acquistare un costume tradizionale cadorino e presentarmi così alla prossima sagra.

Chissà che non riesca a mimetizzarmi!

Arianna Versaci, luglio 2020 – © Mozzafiato

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