Sognatrice sorridente
Benedetta mi ha raccontato di dottoresse vestite da aliene che si esprimevano solo in termini tecnici incomprensibili, ma anche di dottori meno alieni, che ascoltavano le domande più stupide e banali con una pazienza superiore a quella di Giobbe e che rispondevano con un linguaggio semplice da bigino Bignami.
Benedetta mi ha raccontato dei suoi tredici infernali giorni in Ospedale da sola, in quarantena in quanto era covid positiva.
Benedetta mi ha raccontato che Fiamma ha sorriso dal primo istante.
Benedetta mi ha raccontato di come l’avessero presa in giro amorevolmente, perché era troppo lunga e non ci stava sulla barella.
Benedetta mi ha raccontato della divisione post partum dalla sua piccola e di come le è crollato il mondo addosso, quando le hanno comunicato che la sua bimba necessitava di stare in terapia intensiva neonatale per dei valori sfasati, che dovevano assolutamente scendere.
Benedetta mi ha raccontato del suo cuore in gola e di come pulsava velocemente in attesa di notizie della sua Fiamma.
Benedetta mi ha raccontato dei suoi 12 metri quadrati di stanza da dividere con altre due o tre partorienti, senza la possibilità neanche di uscire in corridoio.
Benedetta mi ha raccontato di quante storie ha ascoltato dalle sue compagne di stanza e di quanto la loro condivisione fosse utile per le notti insonni.
Benedetta mi ha raccontato che il sole ha illuminato la sua stanza, quando il dottore, che utilizzava il bigino per esprimersi, le ha portato la sua piccola adagiandola nelle sue braccia.
Benedetta mi ha raccontato che tutte le persone che transitavano nella sua stanza erano bardate da apicoltori, ma che alla fine le riconoscevi dalle loro voci e dagli occhi che sbucano dietro le maschere da sub.
Benedetta mi ha detto: “Baldassarre, tutti quegli sguardi vengono a casa con me”.
Benedetta e la sua sognatrice sorridente.
E se Fiamma sogna e sorride oggi, sopratutto oggi, possiamo provare, con garbo e delicatezza, a farlo anche noi.
Baldassarre Aufiero, aprile 2020 – © Mozzafiato
Foto: Benedetta Merlo (la mamma) .
Protagonisti della foto: Fiamma Clotilde Salamone e Francesco Salamone (il babbo)