Franco Zeffirelli

Last Updated: 16 Giugno 2019By

Franco Zeffirelli. Nome e Cognome. Nient’altro. Perché il nostro alfabeto dalla A alla Z potrebbe contenere tutte le iniziali degli aggettivi utilizzabili per definire questa icona dell’Arte italiana. Ed oggi tutti lo stanno già facendo, quindi mi astengo.

Invece voglio ricordare una scena dei uno suoi film più famosi, Gesù di Nazareth . Una scena che a tutt’oggi, porto nelle mie emozioni e nelle mie irrisolute risposte esistenziali.

Esattamente quando Giuda Iscariota si avvicina a Gesù ed esattamente dopo aver chiesto di parlargli e dopo essersi brevemente presentato gli domanda:

“Ecco un uomo colto che vuole servirti. Ma sai cosa farne di un uomo come me?” 

Gesù in maniera lapidaria gli rispose  “ Si riconosce l’albero dai suoi frutti. Giuda resta con noi”.

Ecco, questo dialogo non esiste in nessun Vangelo e neanche in quelli apocrifi, sembra quasi interpretandolo, che Gesù volesse dare un’opportunità a Giuda di salvarsi, di non cadere, pur sapendo di affrontare il Suo destino legato alla  Sua venuta sulla Terra.

Questa domanda e questa risposta mi stanno accompagnando da tanti anni e credo che lo faranno ancora. Mi appartengono profondamente.

 

Baldassarre Aufiero, giugno 2019 – © Mozzafiato

 

Baldassarre Aufiero, giugno 2019 – © Mozzafiato

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Franco Zeffirelli era del 1923; ho sempre ammirato quella generazione che era passata indenne attraverso gli orrori della guerra, e che aveva sempre una storia da raccontare da cui trarre un insegnamento.

Zeffirelli ci ha aperto quel suo mondo visionario, ma senza stranezze o stravaganze, lui, dichiaratamente omosessuale, ma fermamente contrario ai gay pride, perché si vive in modo naturale, senza ostentazioni, perché la bellezza si annida sempre nelle cose più semplici, perché lui, il Maestro, è sempre stato vero ed autentico, come vere ed autentiche erano le sue regie di opere a cui si accostava con profondo rispetto, senza bisogno di stravolgere nulla.

Zeffirelli era un profondo credente, e di questa fede, calda e forte, è intriso il suo “Fratello sole, sorella luna”, magico affresco della vita di San Francesco non meno immaginifico dei lavori di Giotto nella Basilica di Assisi.

Zeffirelli, caso più unico che raro nel mondo dello spettacolo, si era dichiarato sempre anticomunista ed era addirittura sceso in campo in politica, nelle file del centrodestra.

Il Maestro ha pagato un prezzo molto caro per questa sua scelta coraggiosa, perché in un mondo, come quello del cinema, dove vige la regola del Pensiero Unico del falso progressismo, è riuscito a raggranellare ben 14 nominations ad un Oscar che ora potrà essergli solo conferito alla memoria, perché anche quello alla carriera è stato destinato ad altri, e non certo per maggiori meriti rispetto al regista fiorentino.

Abbiamo sempre definito la straordinaria ed intensa interpretazione di Robert Powell nel film “Gesù di Nazareth”come “il Gesù di Zeffirelli”, e, diciamocelo sottovoce, abbiamo ceduto alla tentazione di dire che il regista era stato l’unico a farci vedere, con i suoi occhi, il volto di Gesù. Ora l’ha visto davvero. Peccato non ce lo possa raccontare: sarebbe stato il suo film più bello.

Stefano Burbi, Compositore e Direttore d’orchestra, giugno 2019 – © Mozzafiato

 

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