L’abito fa il passo

Last Updated: 7 Maggio 2019By

CAMMINA COME VESTI

Il passo abituale ci identifica subito ed univocamente; qualcuno dice ancor più delle impronte digitali. Chissà se è poi vero; almeno rispetto a queste ha il vantaggio di essere individuabile a distanza. Chissà, forse è un residuo evolutivo atto a riconoscere già in lontananza l’uomo dalla donna, l’amico dal nemico (o dall’estraneo), in tempo per adeguare il comportamento.
Quando l’uomo ha cominciato a vestirsi, ha cambiato il passo; anche banalmente per reggere le vesti e gli altri ornamenti che via via ha indossato.
Ma è da quando abbiamo a disposizione tanti capi e stili di abbigliamento diversi che l’analisi diventa più interessante: la stessa persona, pur avendo un proprio passo abituale, tende ad adeguare l’allure all’abito.
In primis ciò che fa la differenza ovviamente è la scarpa: passo autoritario quello dello stivale, autorevole quello della scarpa tradizionale, elegante quello del tacco, felpato quello della sneaker; via via si modifica la postura, da rigida e distaccata a sciolta ed amicale. Curiosa differenza è fra le scarpe ‘sonore’, che-classiche come sono-impongono un ritmo ben scandito per rafforzare l’autorevolezza (ancor più se impreziosite da ricercati cigolii, simmetrici o meno che siano) e le scarpe ‘silenti’, che-casual come sono-permettono un’andatura più soft per assecondarne la duttilità.
Idem per gli altri capi: un abito intero genera necessariamente un passo impettito, uno spezzato un passo cordiale; un giubbetto un passo sbarazzino, un cappotto un passo solenne; una tuta sarebbe meglio non metterla… fuori dalle palestre! E così via, una camicia fa tenere il collo più eretto di una maglietta (gran merito hanno i colletti, v’è chi non riesce a non portarli, sentendosi nudo senza, relegando le t-shirts alla spiaggia o al letto, luoghi di pseudo nudità, appunto). Che dire poi della parte inferiore, un passo affrettato e dinoccolato sotto un pantalone con la riga (sì, ancora esistono e ancora qualcuno li porta) o con la gonna stretta è quanto meno ridicolo, oltre che innaturale; come viceversa un passo lento e formale con dei jeans!

Il Conte, maggio 2019 – © Mozzafiato

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