Fisica del tempo,dello spazio (e del denaro)
Se ormai è assodato che lo spazio è tempo in un’altra forma e da sempre il tempo è denaro, allora lo spazio è denaro.
E viceversa; forse soprattutto viceversa.
I tre si autoalimentano, sia in positivo sia in negativo:col denaro compri tempo e spazio;se hai tempo e/o spazio non solo puoi cederli in cambio di denaro, ma sei meglio considerato socialmente, il che-in modo almeno indiretto-porta denaro.
Quando inizia a mancarti il denaro ti accorgi di avere anche poco tempo;e poco spazio.
Sei costretto a perderti in una serie di attività infruttuose che non puoi permetterti di delegare e a ridurre via via gli spazi di cui disponi,i quali quindi inevitabilmente si sovraffollano di ciò che prima era sparso su ampie superfici.
Sta poi alla sensibilità individuale preferire e acquisire in maggior quantità le prime o la seconda.
Concetto separato è la nobiltà; questa si nutre di tempo e di spazio (non s’è mai visto un Granduca andar di fretta o vivere in un’angusta dimora!);è la forma di ricchezza preferita e ad essa più consona; il denaro viene (e va) di conseguenza.
Qui la relazione però non è biunivoca:con il denaro non si può comprare l’eleganza di un Principe (non stolto,s’intende!).
Se l’inadeguatezza di un arricchito parvenu è ben distante dalla classe, è tuttavia vero che costui, frequentando grazie al reddito fini ambienti, lentamente acquisirà almeno una minima patina di savoir faire che lo renderà meno indesiderato.
Il denaro non è nobiltà, ma ne è un discreto surrogato.
Considerazioni quasi ovvie e scontate, si penserà; in parte è vero, ma ogni tanto è opportuno ricordarle e rifletterci, soprattutto in questi periodi di scarsità di denari, e-quindi-di penuria di tempi e di spazi;periodi nei quali peraltro la nobiltà dei comportamenti è al massimo fonte di autocompiacimento e non certo di consenso sociale, tanto meno-quindi-di ritorni monetari.