Guardo oltre il mio cespuglio
scopro una luminosa luce senza colori,
non è la mia stella che osservo tutte le sere,
quando non riesco a dormire.
Le gocce del cielo sono state sempre dura grandine,
però i miei arcobaleni
mi hanno restituito il vestito d’Arlecchino.
Invece ora non riesco più ad incontrarmi,
non riesco a gridare,
voglio un piccolo attimo di stanchezza riposata
sul verde e umido muschio,
con le mani nella terra e il suo odore nel mio cuore,
tra castani che mi nascondono
e
la mia rugiada asciugata da un piccolo raggio d’alba
penetrato tra i tanti rami e le tante foglie.
Dopo due lacrime
che graffieranno le mie isole perdute,
così immobile,
aspettando la fine del mio respiro.
(Montefusco, settembre 1981 )
Foto di Baldassarre Aufiero – Riproduzione riservata