Una bellissima sconfitta
Una bellissima sconfitta? Può sembrare una contradictio in terminis, ma non lo è.
Perché abbiamo giocato con umiltà, forza e coraggio. Abbiamo perso con l’onore delle armi, al di là dei rigori imbarazzanti di Pellé e Zaza. Ieri avevamo e ancora oggi possediamo la consapevolezza di non essere tra i migliori, ma di aver dato il 101%. Siamo orgogliosi di aver avuto una Nazionale formata da uomini simili, abbiamo osservato uno spirito di gruppo, che non vedevamo da tempo.
Antonio Conte è stato indiscutibilmente un leader e un condottiero.
Due episodi sottolineano questo aspetto: il primo quando, alla fine dei tempi regolamentari, tutti i giocatori che stavano parlando con l’allenatore, si sono spostati su sua indicazione verso Chiellini, che si trovava da parte, assistito dal medico e dai suoi collaboratori.
Il secondo: le parole di Barzaghi, il quale, tra le lacrime, ha dichiarato, che uscire è stata una grande delusione, ma quello che avrebbe causato più male sarebbe stato perdere “il piacere di stare insieme”.
“In Occidente non esiste la cultura del perdente, solo l’esaltazione del vincitore. Ma è nella sconfitta che si manifesta la gloria dell’uomo” (Leonard Cohen)
Baldassarre Aufiero, luglio 2016 – © Mozzafiato
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