D’Alema dì una cosa di sinistra!
“D’Alema dì qualcosa, reagisci, dai…dì qualcosa D’Alema, rispondi non ti fare mettere in mezzo sulla giustizia proprio da Belusconi. D’Alema dì una cosa di sinistra! Dì anche una cosa anche non di sinistra, di civiltà! D’Alema dì una cosa, dì qualsiasi cosa, reagisci”.
Questa frase di Nanni Moretti nel film “Aprile”, ci ricorda con la sua ironia, l’inadeguatezza del politico pugliese durante la trasmissione “Porta a porta”, durante il confronto con il Cavaliere.
Ma probabilmente oggi è, con tutta la serietà del caso, tristemente attuale.
Giampaolo Pansa lo soprannominava “baffino di ferro” (riferimento a “baffone, nomignolo attribuito a Stalin), alludendo al suo attaccamento ad una vecchia concezione del partito e della politica. Io aggiungerei che quei “baffetti” sono pieni di sporchi misteri, come lo è stata la gobba di Andreotti. Una persona, Massimo D’Alema, che chimicamente ti trasmette ambiguità e la sensazione di aver a che fare con una persona subdola.
Non vi voglio annoiare ricordando le sue “res gestae”, la sua passione velica (forse per imitare lo stile irraggiungibile di Gianni Agnelli) o ricordarvi che i suoi vini e il suo ultimo libro, sono stati oggetto di un’inchiesta ad Ischia, nella cooperativa Cpl Concordia per finanziamenti illeciti e tangenti, dove il sindaco e nove persone furono arrestate.
L’unica cosa che mi piace sottolineare è che il “baffino di ferro”, anche questa volta ha perso l’occasione di dire una cosa di sinistra.
Baldassarre Aufiero, marzo 2016 – © Mozzafiato (Riproduzione riservata)