La forza della Vita e la sconfitta dell’eutanasia.

Last Updated: 28 Febbraio 2017By

Oggi su quasi tutti i giornali compaiono due notizie estremamente opposte.

A Milano, esattamente all’Ospedale San Raffaele, si tenta di tener in vita un feto nel corpo della mamma clinicamente deceduta.

La donna è stata colpita da un’emorragia fulminante,  l’elettroencefalogramma non registra alcun segno di funzione celebrale, ma ciò nonostante la famiglia ed i medici cercano di far crescere il feto con l’obiettivo minimo di raggiungere la 28° settimana.

Esattamente è il punto dove sopravvive il 90% dei prematuri. Il bimbo attualmente è alla 24° settimana, da una settimana il corpo della mamma è la sua culla e la sua incubatrice.

Una battaglia ai confini della Scienza.brittany_maynard

Negli Stati Uniti Brittany Maynard a cui hanno diagnosticato un tumore al cervello e sei mesi di vita, ha effettuato l’ultima vacanza in compagnia del marito e dei genitori visitando il Grand Canyon. Ultima vacanza perché ha deciso di morire con l’eutanasia. Questo fra pochi giorni all’indomani del compleanno del marito Dan. Brittany ha affermato ai giornalisti chelei non vuole morire, ma che in realtà sta morendo e quindi vuole farlo alle sue condizioni e con dignità”.

Quante discussioni e quanta inutile filosofia possono scaturire da questi due situazioni completamente opposte.

Chi scrive è però convinto di una cosa, rispettando la scelta di Brittany, ma non condividendola, che oggi il cuore del bambino al San Raffaele continua a battere, probabilmente quello di Brittany da tempo aveva già smesso.

 

Baldassarre Aufiero, ottobre 2014 – Mozzafiato Copyright

 

 

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